Giovanni Allevi, integralista cattolico

Giovanni AlleviDomenica su Avvenire, quotidano dei vescovi, è avvenuta la beatificazione del filosofo pianista Giovanni Allevi, devoto cattolico.

Contemporaneamente si trascina ancora l’acceso dibattito sulla religiosità del defunto Dino Risi: forse non era proprio ateo, ma agnostico… magari si è convertito in punto di morte e ora non sta bruciando all’inferno… anni fa ha detto qualcosa di buono su un paio di pontefici… e via dicendo. Non riescono ad accettare l’idea che qualcuno possa morire in santa pace senza credere alla transustanziazione.

Il saggio dice: il morto tace e il vivo si dà pace. Evidentemente editorialisti e lettori di Avvenire la pensano diversamente.

Tornando al cattolico Allevi ecco una parte della sua intervista, in cui da bravo integralista non accetta l’idea che i non credenti possano produrre arte ( e il pensiero va a Dino Risi):

Lei è credente?
«Sì, credo in Dio e penso che chiun­que svolge una attività artistica o crea­tiva non può non esserlo. Il musicista ha la possibilità di os­servare la realtà e di svelare il mistero, di essere travolto da squarci di divino. Io sono solo un compo­­sitore, certe valutazio­ni le lascio ad altri, an­che se trovo il cristia­nesimo assolutamen­te rivoluzionario per questa divinità che si è fatta uomo, che sentiamo così vicino. Nel mio piccolo sento di potere met­tere la gente a contatto con le proprie emozioni più profonde, il che fa bene allo spirito».

67 Risposte to “Giovanni Allevi, integralista cattolico”


  1. 1 Sandro 16 giugno 2008 alle 17:53

    Porca miseria… gli atei non hanno morale, non hanno il senso dell’arte…
    in sintesi sono solo delle bestie.

  2. 2 pierpilo 16 giugno 2008 alle 23:25

    “penso che chiunque svolge”

    è cattolico, laureato, ma non sa usare i congiuntivi

    urgono più finanziamenti alla scuola cattolica!

  3. 4 Elisabetta 17 giugno 2008 alle 09:53

    Da quanto in qua credere in Dio è un peccato?
    Se leggete quanto scritto nel suo libro, Allevi è tutt’altro che un integralista, nutre un profondo rispetto per qualunque religione e tiene ben distinto il limite tra arte e trascendenza.

  4. 5 Astronio 17 giugno 2008 alle 13:07

    @Elisabetta

    Se io dicessi: “solo chi crede in Babbo Natale può scrivere le canzoni di Natale” sarei un INTEGRALISTA, ti è chiaro il significato del termine???

    Se Allevi rispetta “qualunque religione” esclude evidentemente i NON CREDENTI.

    • 6 Viktor 15 marzo 2009 alle 08:18

      Ha detto che chiun­que svolge una attività artistica o crea­tiva non può non essere credente, non ha detto che gli atei non possono essere artisti. E’ ben diverso! Oppure si vuol far credere che un ateo musicista non crede nella spiritualità della musica!?

  5. 7 paolo beneforti 18 giugno 2008 alle 09:20

    non esageriamo: dire che chi fa arte non può non essere credente non significa che chi non è credente non può fare arte; significa che chi fa arte è, in qualche modo, un credente, anche se non lo sa o lo nega; “credente” ha un’accezione ampia che non si riferisce solo alle religioni o alle fedi; e Allevi ha una formazione filosofica.

  6. 8 poverobucharin 18 giugno 2008 alle 13:08

    Terribile, è come se si volesse fare sentire in colpa gli atei.
    I credenti sono per loro natura totalitari, non riescono a pensare a qualcosa che vada al di là delle loro credenze (che ripetono agli altri per convincere prima tutto loro stessi), e se c’è qualcuno che fa qualcosa di buono, per loro è naturale che questo qualcuno in fondo creda. Niente di buono fuori dalla fede, puro totalitarismo questo.
    Anche Allevi non fa una vera e propria professione di fede, si limita a fare un complimento a Gesù, a dire di credere in dio e di apprezzare il carattere “rivoluzionario” (ma mi facciano il piacere!) del cristianesimo, così Avvenire è contento.
    Che pena però.

    • 9 Paola 19 novembre 2014 alle 20:45

      Dal dizionario della lingua italiana Zingarelli: “rivoluzionario” 1- della rivoluzione; 2- che rinnova radicalmente. Chi ha letto anche poco poco il Vangelo avrà trovato qualcuna delle tante pagine in cui Gesù non solo “rinnova radicalmente”, ma ribalta i valori diffusi nel mondo riguardo alla ricchezza, all’ ipocrisia, all’arrivismo, ai rapporti umani e anche ad una certa organizzazione della religione, ecc. ai giudizi sulle personeHo udito persone non cattoliche e probabilmente non credenti (es. Cacciari e altri) affermare che veramente Gesù ha operato una grande rivoluzione (a meno che, con opinabile interpretazione, si consideri rivoluzionario solo chi agisce con violenza) . Forse sarebbe meglio documentarsi un po’ prima di esprimere giudizi sprezzanti su ciò che non si conosce.
      Il termine “Dio” si scrive maiuscolo, qualunque siano le proprie idee al riguardo (v. dizionario).

  7. 10 pistacch 19 giugno 2008 alle 13:39

    Non esageriamo?

    Se io dicessi “chi scrive sceneggiature non può non essere di sinistra” sarei un integralista e offenderei oltre la metà degli italiani.

    Allevi non è un credente fai-da-te, è cattolico apostolico romano, lo dice chiaramente.
    Quando parla di FEDE e CREDERE intende una cosa ben precisa.

  8. 11 MetaLocX 29 giugno 2008 alle 22:03

    “trovo il cristia­nesimo assolutamen­te rivoluzionario per questa divinità che si è fatta uomo”
    Rivoluzionario?
    Non mi risulta che l’unica divinità incarnata sia Gesù.

  9. 12 Futak 20 luglio 2008 alle 21:02

    Non serve dio per fare arte o per amare.
    È sufficiènte essere uomini civili!

  10. 13 luca 23 agosto 2008 alle 15:23

    Chi si professa ateo non si rende forse conto di essere a sua volta credente. Chi crede in Dio crede in un universo retto da un’entità soprannaturale, chi non crede in Dio CREDE in un universo autosufficiente e autoreferenziale. Essendo le due asserzioni allo stesso tempo indimostrabili e inconfutabili, le due posizioni sono assolutamente simmetriche. Evidentemente Allevi, da credente, vede nell’arte la presenza di Dio (non è certo l’unico!), chi è ateo preferisce riferirla a reazioni chimiche e ad aggregazioni casuali di atomi. Infine: “ama il prossimo tuo…”, “porgi l’altra guancia”, “non fare agli altri…”. Non è vera rivoluzione questa?

    • 14 Paola 19 novembre 2014 alle 23:14

      Sono perfettamente d’accordo con Luca. Margherita Hack, notoriamente atea, affermava che chi è credente crede in qualcosa che non può dimostrare; allo stesso modo chi non crede all’esistenza di Dio ha una convinzione che non può dimostrare. E concludeva che in ambedue i casi si tratta di “fede” , cioè di adesione fiduciosa, incondizionata a dei concetti, indipendentemente da ogni prova logica.

  11. 15 Syd 6 ottobre 2008 alle 19:47

    Luca ha ragione. Inoltre, Allevi esprime una sua opinione personale, non merita certo queste accuse che denotano apertura mentale assai scarsa.
    Per inciso, se qualcuno scrivesse che “chi sa scrivere sceneggiature è dentro di sè di sinistra, e magari non lo sa” non offenderebbe, ovviamente nessuno: solo un’opinione discutibile o meno. Esattamente come quello che pensa Allevi. Sul fatto poi che il Cristianesimo sia stato (ne bene o nel male) una rivoluzione, è abbastanza ridicolo il non crederlo; opinione degna, comunque, dell’incultura dei nostri giorni. Basterebbe ricordare che la Grecia era una società schiavista..

  12. 16 Birillo67 21 dicembre 2008 alle 21:59

    Ecco come un sito razionalista può irrazionalmente convogliare accuse gratuite ad un grande compositore oltre che ad un uomo intellettualmente onesto che ha solo espresso una sua personale testimonianza di pensiero e di vita… Questo atteggiamento mi pare molto più integralista di quello presunto di Allevi!

  13. 18 dantes76 21 dicembre 2008 alle 22:55

    Perche “grande compositore”[ grande? tu si na cosa grande,,,] non si puo’ accusare?

    stalin fece tante opere pubbliche, ma non per questo ne parlo bene…

  14. 19 TrePizi 22 dicembre 2008 alle 02:09

    Accuse gratuite? Casomai sono constatazioni.
    Per Natale fatti regalare un vocabolario e leggi alla voce “integralista”, ovvero colui che esprime in maniera perentoria un’idea.
    Se io dicessi “solo gli atei possono esssere artisti” allora io sarei un INTEGRALISTA ateo. Punto.

  15. 21 andrè 9 gennaio 2009 alle 22:53

    a me pare la solita dichiarazione conformista di cattolicesimo all’italiana…una delle tante atroci banalità che allevi tira fuori spacciandosi per filosofo/mistico/santone etc. quando è solo uno dei tanti furbi che allignano nel nostro bel paese di mediocri

  16. 23 Marcoz 15 marzo 2009 alle 10:14

    ALLEVI: «Sì, credo in Dio e penso che chiun­que svolg[a] una attività artistica o crea­tiva non può non esser[e credente]»

    VIKTOR: “Ha detto che chiun­que svolge una attività artistica o crea­tiva non può non essere credente, non ha detto che gli atei non possono essere artisti. E’ ben diverso!”

    Sig. Viktor, permettendomi di farle notare che una doppia negazione (“non può non essere”) è un’affermazione, le chiedo cortesemente di supportare la sua osservazione con una spiegazione logica, che mi permetta di capire in che modo è possibile dare l’interpretazione “ben diversa!” a cui lei si riferisce.

    • 24 Viktor 16 marzo 2009 alle 12:00

      http://forum.accademiadellacrusca.it/forum_5/interventi/666.shtml

      Egregio Marcoz, credo che ti stia sbagliando sulla doppia negazione nella lingua italiana. Leggi approfonditamente cosa dice l’Accademia della Crusca in merito. Ma ti confermo che anche alcuni miei amici professori di italiano e latino sorriderebbero leggendo le tue affermazioni.
      Ateo significa senza Dio. Non significa che non crede in niente. E’ pacifico che anche un musicista ateo (ce ne sono tanti), confermerebbe il fatto che la musica è spiritualità e come tale scaturisce dal nostro animo. Qualsiasi musicista CREDE in questa affermazione e come tale è credente. Crede, cioè, in qualcosa di veramente speciale e che è insito nell’animo umano, che scaturisce con la musica o con l’arte in genere. Tanto per precisazione, tutta la musica moderna ha origine dai canti gregoriani prima e da Bach poi. Entrambe le espressioni musicali sono molto religiose. Ciò non toglie nulla ai musicisti atei che si ispirano inevitabilmente a queste origini.

  17. 25 Marcoz 16 marzo 2009 alle 13:07

    Scusi, sig. Viktor, lei confonde licenze sintattiche (provi lei, in inglese, a usare due negazioni in una frase) con il significato di una proposizione. Io da lei mi aspettavo una spiegazione logica e non una sua deduzione “di pancia”, corredata da una pillola di storia della musica che sa tanto di arrampicata sugli specchi.

    Analizziamo la frase riportata da Avvenire (contesto determinante ai fini dell'”esegesi” del brano).

    La domanda del giornalista “È credente” è posta, evidentemente, in riferimento alla figura del dio antropomorfo di cristiana e cattolica concezione (o, volendo essere prudenti, a un essere supremo creatore così come secolarmente dipinto dalle grandi religioni monoteiste);
    Allevi afferma di credere in Dio e non fa alcun cenno a una spiritualità generica o all’idea di un dio “personale”.

    Da ciò si evince che egli crede nel Dio cristiano/cattolico (o di un essere eccetera…).

    Se è vero che la proposizione «non può non esser[e credente]» significa “deve essere credente” (e sfido chiunque a dimostrarmi il contrario), il senso della frase è: chi non crede in Dio (l’ateo) non è in grado di fare (vera) arte.

    Comunque, io diffido sempre un po’ delle interviste su carta stampata e prendo la cosa con beneficio d’inventario; però, se quanto riportato è – in soldoni – l’effettivo pensiero di Allevi, beh, per quanto mi riguarda, egli può andare a cagare (cosa dice l’Accademia della Crusca di questa espressione?).

    • 26 Viktor 16 marzo 2009 alle 17:15

      Egregio Marcoz, per la lingua inglese la tua spiegazione mi trova d’accordo con te, così anche per il latino; Lo stesso vale per le lingue paleoslave e chissà per quante altre ancora; ma per l’italiano non ci siamo proprio! Riguardati il link che ti ho inviato e vanne a cercare altri per convincertene.
      Il musicista Giovanni crede in Dio, altri musicisti, invece, in altre cose o entità. Fatto sta che per scrivere musiche degne d’essere chiamate tali, occore avere notevoli qualità spirituali e sensibilità oltre ogni immaginazione umana. Queste qualità non sono prerogativa dei credenti cristiani. Credere nella reincarnazione non presuppone non essere atei. Così essere buddisti o induisti. I primi non adorano un dio e i secondi pensano che dio sia ognuno di noi. Il credere in Dio poi, non significa essere necessariamente cristiani. Anche i musulmani e gli ebrei credono nello stesso Dio. Ripeto, ateo significa senza Dio non che non si crede in nulla. Che poi il buon Giovanni creda in Dio, sono affari suoi. Ognuno nella propria vita tira l’acqua al proprio mulino. Anche tu, ne sono certo. A meno che non sei masochista.

  18. 27 Marcoz 16 marzo 2009 alle 17:57

    “Il musicista Giovanni crede in Dio, altri musicisti, invece, in altre cose o entità”.
    Può anche darsi che credano in qualcosa (tutti? va’ a sapere…): dipende da cosa s’intende per “credere”.
    Fatto sta che questo significato è una sua congettura, Viktor (comprensibile, s’intende, perché si desidera sempre che il talento non sia guastato dall’idiozia); però, nelle parole attribuite ad Allevi ciò non è per niente esplicito.

    Saluti

    P.S.: se dico che qualsiasi uovo fresco immerso cinque minuti nell’acqua bollente non può non essere cotto significa che qualsiasi uovo fresco dispensato da tale trattamento è crudo (o non cotto).

  19. 28 Marcoz 16 marzo 2009 alle 18:11

    “Ognuno nella propria vita tira l’acqua al proprio mulino. Anche tu, ne sono certo. A meno che non sei masochista.”

    Non riesco a comprendere il senso di questa battuta finale.

    • 29 Viktor 16 marzo 2009 alle 20:25

      Significa che se il Giovanni Allevi ha premeditato la sua uscita da credente, per accattivarsi il parere di Avvenire, ha fatto solo bene! In tutti noi c’è un po’ di opportunismo.

      • 30 Paola 19 novembre 2014 alle 22:47

        Su questo non sono molto d’accordo. L’opportunismo non è lodevole. Piuttosto, secondo me non si è mostrato credente allo scopo di accattivarsi il giudizio di Avvenire: quale vantaggio ne avrebbe ricavato?

  20. 31 giorgiop 16 marzo 2009 alle 20:29

    salve. vorrei far notare che “non può non esserlo” equivale ad asserire “lo è” nel senso che afferma proprio che “chiunque” è artista lo è (“non può non esserlo”)credente: è perentorio, non lascia alternative. vorrei anche far notare una piccola cosetta: il credere che tutto nell’universo fisico come in quello umano, sia deciso ed ubbidisca agli scopi di un essere, guarda caso invisibile, dotato di mega poteri – che io chiamo fede nel “mago invisibile”- implica che, sotto sotto,lo stesso l’essere umano sia capace di alcunchè proprio in quanto tutto, in realtà, è dovuto al suddetto Dio/mago: ad es ti insegnano che: sei ispirato? ma è dio che ti ha ispirato; comprendi qualcosa dopo tempo che ci pensavi su’? ma è Dio che ti ha fatto capire certe cose; hai fede? ma la fede è un dono di Dio; ami qualcuno? ma l’amore è un dono d Dio..perfino il pane quotidiano è un dono di Dio-come recita la preghiera- non frutto del lavoro ad es ecc ecc l’uomo è quindi, per un religioso doc, SOSTANZIALMENTE INCAPACE di ispirazione, di comprendere le cose, di amare,di lavorarsi il pane quotidiano..ecc ecc. (a meno che uno non creda che Dio/mago invisibile ci lasci liberi di farci la nostra vita ed ottenere le cose..ma allora perchè star li a ringraziarlo per le cose che otteniamo per nostri meriti? forse si intende il ringraziarlo per averci lasciati liberi di ottenerle? ma frasi come “Dio ti ringrazio per avermi fatto il tal dono non lascia equivoci su chi spetti il merito..)comunque A questo punto potrebbe esser curioso sapere se l’Allevi rivendichi a se i meriti della propria arte oppure da buon credente ne attribuisca i meriti, sotto sotto, a Dio/mago invisibile? a meno che non compia – nel proprio sistema di credenze – confusioni, magari involontarie, come il: chiamare se stesso Dio; il proprio mondo interiore la propria spiritualità; il proprio dalogo interiore come dialogo con Dio…

  21. 32 Marcoz 17 marzo 2009 alle 07:54

    ““non può non esserlo” equivale ad asserire “lo è” nel senso che afferma proprio che “chiunque” è artista lo è (”non può non esserlo”)credente: è perentorio, non lascia alternative.”

    Sig. Giorgiop, io ho cercato di spiegarlo, ma con scarso successo.

  22. 33 Viktor 18 marzo 2009 alle 07:06

    Allora, Marcoz, io contestavo la regola generale della doppia negazione. Non ho contestato la frase incriminata di Allevi. Altrimenti non sarei qui a parlarne.
    Per quanto riguarda le affermazioni teologiche di giorgiop, vorrei far notare che non è corretto estrapolare una delle migliaia di sfacettature della religione cattolica e collocarla all’interno di una discussione. Lo stesso vale per qualsiasi altra religione o filosofia o carta dei valori o costituzione ecc…ecc…
    La religione cattolica dice che i primi doni che il Padre (che è Dio con il Figlio e lo Spirito) ci fa sono l’anima, la coscienza, l’intelletto e la libertà. Questi doni ci sono elargiti indipendentemente dal fatto di essere credenti o atei o agnostici o mezzi credenti ecc…
    Tutti nasciamo con questi doni che saranno la base del nostro carattere, intelligenza, umore ecc…
    Dio come Padre e come qualsiasi padre terreno, ama i propri figli, indipendentemente da come si comportano. Quale padre non fa regali ai propri figli? I doni ci sono dati sempre; ma non è detto che li accettiamo o li vediamo. Così pure il Padre ci lascia liberi di amarlo o meno. Ecco perchè, fortunatamente, esistono anche gli atei e gli agnostici. Quale merito avrebbero allora i credenti nell’amare Dio? Ma il Padre dice anche che esulterà e gioirà di più nel ritrovare la pecora smarrita che per novantanove fedeli. Ecco un altro dono che il Padre ci fa : quello della fede. Fino all’ultimo tende la mano a chi vuole amarlo. Non ci obbliga ad amarlo, ci lascia liberi di farlo. Altrimenti che amore sarebbe? Questo è il dono più bello che il Padre fa all’umanità! I doni quotidiani, dal Padre, si ottengono anche con la preghiera.
    Tutto questo in parole molto, molto, molto povere. Non è possibile in quattro righe discutere il disegno del Padre Eterno. Che non è un mago, altrimenti dalla croce sarebbe sceso…Anzi, non ci sarebbe nemmeno salito!

  23. 34 Marcoz 18 marzo 2009 alle 08:16

    Mi deve perdonare, sig. Viktor, ma leggendo i suoi precedenti commenti mi era sembrato che, oltre a ragionare sulla regola della doppia negazione e sulle eccezioni della lingua italiana (eccezioni a me note però inapplicabili al passo “incriminato” dell’intervista), lei avesse sostenuto la presenza di un significato inesistente nelle parole di Allevi.
    Probabilmente ho letto male.

    Saluti

  24. 35 Viktor 18 marzo 2009 alle 12:30

    Non hai nulla da farti perdonare, Marcoz. Evidentemente abbiamo interpretato male entrambi ciò che volevamo esprimere.
    A presto.

  25. 36 Viktor 18 marzo 2009 alle 12:57

    Volevo aggiungere per giorgiop, che il fatto di essere cristiani credenti, non ci esime dal giudizio. Anzi! La religione cattolica insegna che più si è consapevoli di ciò che si è al cospetto di Dio, più si è sottoposti a prova e più ci è chiesto impegno sulla strada della fede. Il cattolicesimo colloca tutti noi, uomini e donne di qualsiasi fede o non fede, allo stesso livello difronte a Dio che, per bontà e misericordia, aspetta la nostra conversione o completa conferma di fede. Dio non manda nessuno alla dannazione eterna. Siamo noi che, consapevolmente, ci dirigiamo in quella direzione piuttosto che in quella della beatitudine, per effetto del libero arbitrio. A completamento di quanto già detto nel precedente scritto, riassumerei così : tutti noi, nessuno escluso, riceviamo doni dal Padre. Questi doni non dipendono dalla nostra condotta. Il Padre, contrariamente a come tante persone erroneamente credono, non elargisce punizioni o castighi. Il Padre, che è buono e giusto, divide i doni equamente fra i suoi figli. Chi prega, però, così come ci ha insegnato Gesù, ottiene di più.
    Per anticipare qualcuno che avesse dubbi, aggiungo ancora che il famoso “timor di Dio” elencato per ultimo nei sette doni dello Spirito Santo, non è come tanti erroneamente credono la paura dei castighi di Dio, bensì la consapevolezza della sua presenza e il conseguente comportamento che dobbiamo tenere per non dispiacerlo o fare qualcosa contro di lui.

  26. 37 Marcoz 18 marzo 2009 alle 14:16

    @Viktor
    C’è una (forse un po’ troppo) velata ironia, nel mio ultimo commento. Posso però assicurare che esso è scevro da astio o malevolenza.

    Saluti

  27. 38 Viktor 18 marzo 2009 alle 17:23

    Nessuna ironia da parte mia, caro Marcoz e nemmeno malafede!
    Ciao.

  28. 39 CredoInCioCheVoglio 18 marzo 2009 alle 21:42

    che noia questi cristiani fai da te…
    credono in ciò che a loro fa più comodo e danno pure lezioni di teologia, ma per piacere!

  29. 40 Benedetto 18 marzo 2009 alle 21:50

    Posso farvi una domanda?? Non me ne vogliate ma non riesco a capire una cosa..Fin dall’asilo ci viene detto che Dio è una essere perfetto, buono e soprattutto che ci ama. Allora come mai nell’Antico Testamento ci viene detto “Or Dio vedendo che la malizia degli uomini era grande sopra la terra, e che ogni pensiero del loro cuore era di continuo al male, si pentì d’aver fatto l’uomo sulla terra, e, addolorato nel profondo del cuor …(V, 6-VI, 15)” ? Mi pare di aver letto anche la parola vendetta associata a Dio e l’aggettivo geloso (sempre associata a Dio). Oltretutto vorrei dire al signor Viktor riguardo ad una parte del suo commento, <>, che forse dovrebbe rileggersi l’Antico Testamento. Oltretutto per non essere fraintesa, vorrei anche dire che non c’è niente di male ad essere credente, il male nasce (per lo meno per me) quando “il credente” cerca di imporre le proprie idee cattoliche a chi ne ha di diverse.

    Ps La domanda che ho fatto e che forse è anche posta male, non è fatta per essere una critica, vorrei veramente capire dato che nessuno si è degnato di rispondermi!Grazie

  30. 41 Benedetto 18 marzo 2009 alle 21:53

    E’ questa la parte mancante–> <>

  31. 42 Benedetto 18 marzo 2009 alle 21:54

    scusate ancora ma non riesco proprio a pubblicarla—->Il Padre, contrariamente a come tante persone erroneamente credono, non elargisce punizioni o castighi.

  32. 43 Viktor 19 marzo 2009 alle 10:04

    Per Benedetto.
    La Bibbia è Parola di Dio nelle “parole degli uomini”. Il testo che racchiude le Sacre Scritture fu scritto da uomini attraverso i secoli che, spinti dallo Spirito Santo hanno esposto con le parole messaggi e situazioni.
    La chiesa cattolica ha sempre un approccio storico critico al testo Sacro. Cioè riconosce che quelle parole appartengono ad un determinato autore che a sua volta appartiene ad una cultura, ad un popolo e si fa portavoce di istanze particolari. Ora il passo cui ti riferisci (che però non citi correttamente) affronta la figura del Dio giusto che punisce gli errori. Siamo all’interno della cultura ebraica, patriarcale, legata alla pastorizia nomade. All’interno di questo gruppo sociale gli errori cadevano pesantemente sull’intera comunità. C’era quindi necessità della minaccia e della punizione o della punizione stessa, spesso identificata come fuoco, aridità, sterilità.
    L’intera Bibbia non va letta come se alla lettera quella parole significhino qualcosa. Insomma non bisogna solo fermarsi al livello letterale del significato. Come ogni altro testo si può procedere ad ulteriori livelli di significato. Dio ha creato con un atto d’amore spontaneo l’uomo e lo ha posto in comunione con lui mediante uno speciale vincolo di elezione. Lo ha fatto suo alleato e gli ha concesso il dominio su popoli e terre. Ma l’uomo è spesso infedele. Come una donna che facilmente s’innamora di un altro uomo, così il popolo eletto ha tradito l’Alleanza con Dio. Dio si pente quasi di aver creduto nell’uomo. Ma Dio nella sua misericordia cancella il peccato dell’uomo. Molti Salmi, che sono l’espressione poetica di molte situazioni esistenziali rivelano la presenza misericordiosa e benevola di Dio. Ma rivelano anche l’ira
    di Dio. Ira non per l’uomo che perdona, ma per l’atto, per la disobbedienza, per la rottura dell’alleanza.
    Il cattolico non impone mai la propria visione del mondo. La propone. Perché come Dio vuole convincere l’uomo al suo amore, così il credente vuole l’adesione libera dell’altro, non la sua coercitiva asserzione. Insomma mai un cattolico imporrà, ma sempre proporrà; mai vincerà l’altro con un ragionamento forte, ma lo convincerà. Il “con” indica l’insieme. La visione dell’uomo e della storia che propone deve essere accettata nella libertà e nell’adesione personale. La fede è un incontro, non uno scontro di vedute.
    Ciao.

  33. 44 Viktor 19 marzo 2009 alle 10:08

    Per CredoInCioCheVoglio

    “che noia questi cristiani fai da te…
    credono in ciò che a loro fa più comodo e danno pure lezioni di teologia, ma per piacere!”

    Cosa significa cristiano fai da te?

    Io non dò nessuna lezione, ho solo risposto alle affermazioni e alle domande degli altri partecipanti. Mi dispiace che ti sia sentito allievo in questo contesto, hai interpretato male il mio atteggiamento.
    Ciao.

  34. 45 Viktor 19 marzo 2009 alle 10:37

    Sempre per Benedetto

    Gesù, pur attingendo dall’ Antico Testamento (allora chiamato “scritture”) la fonte del proprio insegnamento, assunse nei suoi confronti un atteggiamento decisamente autonomo e a volte addirittura critico. Questo è evidente, ad esempio, nel “Discorso della montagna” (Matteo 5 6 e 7), dove egli si impopone con autorità in contrapposizione alla “scittura” su vari problemi, come l’odio, la vendetta, l’adulterio ecc…
    A volte in certi brani biblici è possibile rilevare una molteplicità di significati; in altri lo stesso argomento viene affrontato in maniera del tutto diversa, o quantomeno con angolature e accentuazioni differenti. Per questo è impropria la citazione di brani isolati per sostenere certe asserzioni: l’intonazione della Bibbia va recepita nel suo insieme.
    Un errore piuttosto diffuso è quello di chi oppone il Dio dell’Antico Testamento, inteso come “legge”, che impone obbedienza assoluta e prescrive usanze anche primitive e crudeli, al Dio del Nuovo Testamento, inteso come “amore”.
    In realtà si tratta sempre del medesimo Dio, che non ha mutato il suo atteggiamento verso l’umanità: quello che è mutato è il modo di parlare di lui da parte dei diversi autori.
    Ciao.

  35. 46 Benedetto 20 marzo 2009 alle 15:57

    Per Viktor: grazie!

  36. 47 giorgiop 21 marzo 2009 alle 23:49

    dio è come gli esseri umani pensano che sia: uno dei presupposti della religione, come tutti sappiamo anche se magari non vogliamo ammetterlo neanche a noi stessi ancor prima che agli altri, è quello di non preoccuparsi più di tanto del tener conto che esiste una cosa,una capacità umana come quella che generalmente vien definita immaginazione o fantasia che dir si voglia: e certi discorsi non fanno altro che confermare tutto ciò. e se fossimo solo proiettando su tutto l’esistente nient’altro che la intenzionalità umana, nel senso del dare per scontato che anche ciò che va oltre le creazioni umane sia deciso comunque da qualcuno… solo perchè gli esseri umani agiscono generalmente in virtù di scopi e fini? (nel senso di dare per scontato che tutto è frutto di decisione e ciò che non è deciso ad es dagli esseri umani lo è necessariamente (deciso) da qualcun altro). ciò che l’uomo “sa” di Dio è solo ciò che pensa di sapere..o no?

  37. 48 Antony Flew 20 febbraio 2010 alle 18:29

    Ma quanto vi brucia??? Siete ridicoli…

    Oltre a Stalin, Mussolini, Pol Pot, Franco, Lenin, Mao, Ceausescu, Hoxha, Tito, Milosevic ecc..quali sono gli altri grandi uomini atei di cui vi sentite orgogliosi?

    • 49 Jon 18 Maggio 2010 alle 20:54

      Nei regimi comunisti non si pratica ateismo,si pratica una religione chiamata comunismo.

      Mussolini era clericale(sul fatto poi che non credesse,ci sarebbe da dire),tanto da rendere il cattolicesimo religione di stato(uno dei tanti capolavori di Ben).

      Sul catto-fascista Franco nemmeno commento.

      Per quello che riguarda le personalità atee potrei citare Richard Dawkins(uno dei più grandi scienziati al momento…ah,la comunità scientifica ed i Nobel per la scienza sono composti in massima parte da atei),Al Gore( l’ex Vicepresidente degli Stati Uniti),Michail Gorbaciov,Woody Allen,Indro Montanelli,Jodie Foster,Michelle Bachelet(ex presidente del Cile),Piero Angela,Sandro Pertini,Jean-Paul Sartre ecc.

  38. 50 victor2 18 Maggio 2010 alle 07:55

    imagine no religion

  39. 51 Stefano 29 agosto 2011 alle 13:19

    Baggianate e idiozie. Ateo o cristiano, ho hai qualcosa da dire artisticamente o non ce n’è per nessuno. Semmai la domanda è: Allevi e proprio un musicista? E ha qualcosa da dire? (oh tempora……..).

  40. 52 norelly cardona ospina 17 febbraio 2013 alle 00:06

    EN MI OPINION PERSONAL,ALLEVI ME TRANSPORTA AL CIELO….SU MUSICA PARECE HECHA CON LAS MANOS DE DIOS…..ES UN ANGEL

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