Segnalo un articolo pubblicato dal Corriere della Sera:
L’«eretico» del Cnr: «I terremoti? Un castigo divino»
Il vicepresidente del CNR replica in maniera lucida (detto senza alcuna ironia) alle furiose polemiche seguite alle sue perle di saggezza cattolica, riportate da questo umile blog.
Va detto che le polemiche sono state ben poco laiche e ben poco razionaliste, infatti i commenti più ricorrenti sono stati del tipo: “il mio dio è diverso dal tuo“, “il mio dio è buono, il tuo no“, “il mio dio ce lo ha più lungo del tuo” e via discorrendo…
A proposito delle reazioni di tanti pseudo-credenti e sedicenti cattolici, il professor de Mattei ha dichiarato:
Mi colpiscono semmai il silenzio e l’ateismo pratico di certi cattolici, per i quali Dio sarebbe assente dalla storia, avrebbe creato l’universo per poi disinteressarsene
Il vicepresidente del CNR evidentemente dimentica uno dei pilastri su cui si fonda ogni religione: l’ipocrisia.
Il prof De Mattei può e deve dire quello che vuole ea a nessuno è consentito di chieder la sua testa. Intolleranti!
Capito, gente? Il dissenso non è ammesso.
(ohibò, “deve dire”… mica è obbligatorio manifestare il proprio pensiero)
salvatore cola, il prof (sigh) De Mattei può dire quello che vuole in quanto privato cittadino non in quanto vicepresidente del CNR (e lui quando dice qualcosa rimane sempre il vicepresidente del CNR, mica smette di esserlo).
non è un problema di libertà di pensiero, perché mi basta uscire per strada per incontrare qualcuno che spara minchiate a go-go (forse non proprio a questi livelli però, perché ce ne vuole…), ma nessuno ha mai protestato.
E’ una questione di meritocrazia: cosa ci fa un mentecatto del genere a ricoprire un ruolo così di rilievo? Perché lui sì e mia nonna con la quarta elementare no? Perché lui sì e il mio cane no? E’ davvero il colmo…
Secondo me non si dovrebbe andare di pancia nel controbbattere a simili argomentazione ma usare la ratio, quella vera, non le prediche dal lato opposto come spesso leggo e sento.
Minare le argomentazioni da una base comune, che sia la razionalità o le stesse convinzioni teologiche di quale che sia la religione da cui provengono gli atteggiamenti e le sentenze.
Quello che dice Mattei è solo frutto di ignoranza e retaggio medioevale che non si concilia con la coerenza logica che deve sempre essere presente in una teologia. Ma forse ha ragione il blogger nella sua conclusione, anche se io parlerei più di posizioni a convenienza di certa teologia cattolica più che di ipocrisia, in maniera più neutrale e razionale.
In una visione razionalmente compatibile della teologia cattolica, Dio ha dato il via ad un meccanismo. Questo meccanismo funziona secondo delle leggi di causa-effetto indipendenti dalle azioni e dalle colpe degli uomini o da un piano divino specifico. Nessun evento frutto di tale meccanismo, e quindi “naturale”, può essere ascrivibile a Dio o alle colpe degli uomoni e altre cause mistiche, a meno che non si evinca chiaramente che certe leggi sono state palesemnte violate e allora l’evento extra-meccanicistico (chiamato dai cattolici “miracolo”) esprime coerenza all’interno dell’impianto teologico cattolico e potrebbe essere ascritto a interventi divini o soprannaturali, ovviamente per chi crede in tale possibilità.
Quello che dice Mattei dovrebbe essere anche per un credente che abbia un minimo di pensiero critico una stronzata colossale.
Quoto chi dice che ognuno può pensarla come vuole, ma che ci sono certi limiti quando uno rappresenta certe cariche pubbliche (in questo caso il CNR), ma siccome Mattei è entrato nel merito ho voluto controbattere nel merito basandomi sui suoi stessi fondamenti teologico-filosofici per dimostrare l’inconsistenza delle dichiarazioni in merito e dell’attacco ai presunti “cattolici ateisti pratici” (?).
La “visione razionalmente compatibile” è sostanzialmente la conseguenza dei modesti progressi che l’uomo ha saputo ottenere nello sforzo di comprendere quanto lo circonda, a prescindere dal postulato dell’esistenza di Dio. Cosa significa, in parole povere? Che i teologi furbi (e con furbi, intendo intelligenti) hanno compreso da tempo che non possono più spararle grosse impunemente e fare sempre i conti senza l’oste.
L’uso della logica, della razionalità, in teologia è analogo alla mano di fresco che si dà a un muro traballante per conferirgli un’apparenza solida.
Al prof. De Mattei, evidentemente, non è stata data in dotazione la latta di vernice.
An interesting discussion is definitely worth comment.
I do think that you need to publish more about this subject matter, it may not be a taboo subject but
usually people don’t discuss such subjects. To the next!
Best wishes!!
I hardly drop comments, but I read a bunch of remarks here La replica di de
Mattei | Razionalismo vs Religione. I do have some questions for you if you do not
mind. Is it only me or does it seem like some of these remarks appear like they are left by brain dead people?
😛 And, if you are writing on additional places, I’d like to
keep up with you. Could you list of every one of your
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