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Livio Fanzaga contro Darwin (ancora)

In questo video il noto scienziato Padre Livio Fanzaga tiene una lezioncina di anti-darwinismo (da notare il francesismo che si può udire nei primi secondi):

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Roberto de Mattei CNR vs Darwin

Roberto de Mattei è il vicepresidente del CNR, nonché conduttore della trasmissione Radici Cristiane sull’adorabile Radio Maria.

A differenza di Livio Fanzaga, che non ha il dono della sintesi, de Mattei riesce a concentrare in appena 2 minuti un numero di impressionante di argomenti: comunismo, materialismo, Darwin, evoluzionismo, relativismo, cristianofobia, omosessualità, crocifisso.

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Darwin rebus sic stantibus

Una devota ascoltatrice chiama in diretta la dottoressa Medua Dedè (di cui sentirete presto ancora parlare…) a Radio Maria, per proporre di eliminare le teorie di Darwin dalle nostre conoscenze scientifiche, rebus sic stantibus:

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Emergenza educativa /2

Nel video seguente una vispa bimbetta, tedesca di Germania, affronta quella tremenda piaga chiamata emergenza educativa, facendo un po’ di sano proselitismo evoluzionista:

In questo altro video, dall’emblematico titolo La Vita non è un Caso,  si può invece apprezzare (per modo di dire…) la visione cattolica sul senso dell’esistenza di ogni cosa, in un trionfo di naïf friulano:

Comprate il mio libro, fatelo per Cristo!

Rosa Giannetta AlberoniConclusione dell’intervista radiofonica a Rosa Giannetta Alberoni, andata in onda sulle frequenze di Radio Maria:

Rosa Alberoni – Posso dire una cosa agli ascoltatori di Radio Maria? Molto semplicemente e con molta lealtà, con molta sincerità vi dico: leggete questo libro, che è appena uscito, ma i mass media mi hanno fatto una grande barriera. Non gli piace! La stessa cosa successe quando uscì “La cacciata di Cristo”. Io chiedo aiuto a voi, perché noi dobbiamo di nuovo riscoprire, consacrare e mettere in pratica i valori cristiani! Dobbiamo per Cristo! Dobbiamo farlo. Io vi chiedo aiuto. Se volete. Vi ringrazio molto.

Alberto Di Giglio – Grazie a Rosa Alberoni per questo contributo, e rilanciamo questo grido che abbiamo lanciato all’inizio della trasmissione. Cristiani, genitori, difendiamo i nostri figli da chi avvelena la loro mente! Perché no, volgendo anche lo sguardo verso la creazione com’è descritta nella Cappella Sistina, questa opera straordinaria.
Grazie ancora.


Sorvolo sull’invocazione al dovere morale (“Dobbiamo per Cristo!”) di leggere l’ultima fatica di Rosa Giannetta Alberoni, che non ha bisogno di commenti.

Sottolineo invece il fatto che il libro anti-darwinista della docente universitaria è stato pubblicizzato su RaiUno e RaiDue (come documentano i video presenti su questo blog), mica su TeleTrullo o TeleCuneo, inoltre è pubblicato dall’editore Rizzoli, quindi questo piagnisteo sull’oscuramento mediatico è assolutamente fuori luogo.

Ecco un altro gustoso passaggio dell’Alberoni-pensiero:

Alberto Di Giglio – Tornando a Darwin e ai Darwinolatri, lei diceva che il polo della contesa è a livello simbolico è l’antenato dell’uomo, Dio o la Scimmia? Lei però mette in evidenza un risveglio dei credenti. E lei dice che è stata proprio l’impotenza del mito della scimmia a scuotere la gente comune, come accade ai soldati quando vengono svegliati nel cuore della notte dall’allarme. E dice: “I cristiani credenti e gli ebrei ortodossi si sono attrezzati per la difesa”. Come?

Rosa Alberoni– Rispondo in due modi. La prima: non abbiamo parlato del mito della scimmia. Lo slogan di Darwin: «L’uomo proviene dalla scimmia», è chiaro che è stato così accattivante, così nuovo, e si è impregnata la mente della gente di provenire dalla scimmia. E questo viene detto ancora oggi nelle scuole. Lo vedo anche nella mia nipotina. Un giorno torna dalla scuola e dice al nonno: “Nonno, la maestra della terza elementare è venuta a raccontarci che l’uomo viene dalla scimmia”. E come fa a venire dalla scimmia?, domanda il nonno. «Ma perché la scimmia lentamente, camminando nel tempo ha perso il pelo ed è venuto fuori l’uomo-donna»… E il nonno dice: «Come, l’uomo-donna?… Ti avranno detto che è venuto fuori un uomo e una donna!». «No. Ha detto uomo-donna!». Quindi gli adulti capiscono la sottigliezza. Si vuol far intendere che non esiste differenza fra uomo e donna.
Ora, perché tutti i libri nelle scuole elementari non fanno che mostrare immagini colorate di animali, tanto è vero che il bambino piccolo ti dice che gli piacciono anche i serpenti? Ma perché non li ha mai visti! Li ha visti sul libro. Li vede in televisione. Non ci è inciampata dentro con i piedi, come accadeva a me da bambina! E di esserne terrorizzata. Se pensiamo poi che questa bimba va in una scuola cattolica, tu gli chiedi: “Ma la suora, non ti ha parlato del Paradiso terrestre? Non ti ha parlato di Adamo ed Eva?». Lei ci ha pensato su un po’, poi ha risposto: «Ah… quella della mela?».
Si capisce che loro sono così abili a inculcare nella mente dei bambini, sin da piccoli e tutti i giorni continuano a vedere animali da tutte le parti, a questo punto la “favola” diventa Dio, diventa Gesù bambino… La favoletta diventa quella! L’altra è realtà! E adesso è convinta che l’uomo viene dalla scimmia! Come facciamo a cancellarla dalla sua mente? Perché dice che “glie l’ha detto la maestra”! Capisce quanto è stato forte questo slogan e come si è continuato e si è messo in atto?
Io con questo non voglio dire che non si debba più insegnare la zoologia o la “teoria” dell’evoluzione, dico solo che un ragazzo per capire la differenza fra realtà e teoria, forse la teoria bisognerebbe spostarla al penultimo anno di liceo. E poi andare nelle università nelle facoltà appropriate, per esempio a biologia. Ma non portarle nelle scuole elementari!
Perché lo fanno? È per questo che dico: «Genitori, svegliatevi, alzate la testa! Vedete come avvelenano la mente dei vostri figli!» lo fanno in questo modo. È una lotta impari! Anche per il genitore che vuol vigilare, è impari! Perché tutti i giorni vedono quelle cose lì! E poi sono accattivanti. Sono belle le immagini! Poi è logico che ti risulti favola il presepe a Natale. È una favolina! Tanto è vero che se lo elimini, va meglio l’albero, perché si sono visti tanti tipi di alberi.
Lo stesso accade nella geografia…nella geografia non si parla più, come un tempo, dei fiumi, dei laghi, i confini, la terra… no, no, no, si parla degli animali, di quello che c’è. Della forma della Terra, come è la terra, che cosa c’è nella Terra, i tipi di animali… Hanno distorto anche questo senso.

In buona sostanza la docente universitaria Alberoni propone di insegnare la teoria dell’evoluzione al raggiungimento dei 17 anni di età, quando i giovani studenti sono già completamente rincoglioniti da anni di indottrinamento sul creazionismo.


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