Archivio per novembre 2009

Arrampicarsi sugli specchi

Solitamente i cattolici sono campioni di arrampicamento sugli specchi.

Oggi però questo barbuto musulmano, parlando della Santanché, Maometto e dell’usanza di trombare le bambine dopo la prima mestruazione, vince di sicuro la medaglia:

Come sono buoni i cattolici

Anche nel contenitore domenicale di Canale5, culla del puro trash televisivo (sia benedetto San Silvio da Arcore!), si è discusso (se così si può dire) della vicenda dei crocifissi.

Cominciamo con l’intervista al padre ateo che assieme alla moglie si sono battuti per ottenere uno straccio di laicità nella scuola pubblica:

Segue la testimonianza del figlio, che racconta di insulti e minacce a causa delle iniziative della famiglia. Poi parla il sindago leghista di Cittadella, che ha consigliato di togliere la residenza alla famiglia e ha polemicamente annunciato dei manifesti con le facce della famiglia e con la scritta “wanted”. L’unica che si indigna è la passionaria Parietti:

La paladina della Costituzione Alba Parietti perde giustamente la pazienza e si scaglia contro gli integralisti cattolici presenti, ovvero Meluzzi e Santanché,  ospiti fissi di Canale5 :

La tesoriera dell’UAAR, Isabella Cazzoli, viene continuamente interrotta e insultata mentre tenta di esprimere la sua opinione. Lo scatenato Sgarbi si arrampica sugli specchi con citazioni e paragoni a sproposito:

Pure il pacato giudice Luigi Tosti deve subire i furibondi attacchi e insulti dei devoti cattolici, beccandosi del cialtrone e fannullone:

Il dibattito si conclude con una noiosa guerra di religione tra cristianesimo e islam, che mi rifiuto di documentare.

Intelligence Squared

Segnalo che oggi e domani va in onda sull’emittente BBC World News il dibattito The Catholic Church is a force for good in the world, con uno scoppiettante Christopher Hitchens.

BBC World News è visibile via satellite oppure sulle frequenze del digitale terrestre assegnate a San Silvio da Arcore.

Il dibattito è stato pubblicato anche dall’ottimo Atheist Media Blog.

Il Partito delle Manette vuole il crocifisso a scuola

marco-travaglio

Il cattolico Marco Travaglio scrive sulla prima pagina del quotidiano giustizialista Il Fatto Quotidiano:

Dipendesse da me, il crocifisso resterebbe appeso nelle scuole.

Seguono le solite badilate di letame contro i “tromboni di destra, centro, sinistra” (Italia dei Valori esclusa, ça va sans dire) con pacate espressioni tipo “fanno schifo”, “fa pena” e “fa ribrezzo”. Non si salvano nemmeno i chierici e il Vaticano.

Travaglio in buona sostanza vuole dimostrare di essere un illuminato, un puro, l’unico a non essere un ipocrita. Contemporaneamente, difende la presenza di un simbolo religioso in un ambiente laico, arrampicandosi sugli specchi e giungendo a definire il crocifisso “immagine di laicità”. Genitori, insegnanti e ragazzi che non lo capiscono sono “ignorantissimi” (secondo Travaglio).

Anche un amichetto di Travaglio, il cattolico Tonino Di Pietro da Montenero di Bisaccia, si scaglia contro la sentenza della Corte Europea:

Laicità e laicismo

Segnalo un dibattito visibile sul sito di Repubblica a cui ha partecipato il sempre ottimo Massimo Teodori.

Escrementi satanici

Nuova puntata del Livio Fanzaga Show in occasione della decisione della Corte Europea dei Diritti dell’Uomo sulla esposizione del crocifisso nelle aule scolastiche.

Chi ha lo stomaco forte può ascoltarsi per intero il commento alla stampa del pio Livio, dedicato al fatto del giorno.

Nel video seguente vengono riassunti alcuni concetti del direttore di Radio Maria, ovvero:

  • l’Europa è in mano ai poteri forti massonici, anticristiani, laicisti, relativisti, nichilisti
  • dietro a chi osa opporsi alle imposizioni cattoliche c’è sempre qualche gruppetto di forsennati, come nel caso Englaro
  • i 7 giudici della Corte Europea sono degli stoccafissi
  • occorre “fare pulizia” degli escrementi satanici
  • un esempio di “pulizia divina” è la distruzione di Gerusalemme, ovvero la punizione degli ebrei che hanno preferito Barabba a Cristo

scarica il video

La Russa scatenato

Premessa: è appena terminato un dibattito sulla presenza del crocifisso nelle scuole. Tra gli ospiti erano presenti Piergiorgio Odifreddi, Raffaele Carcano (UAAR) e il professore Franco Coppoli (sospeso dall’insegnamento per aver rimosso il crocifisso durante le sue ore). Inoltre era presente il devoto Buttiglione e un prete che ironizzava sul cognome di origine russa dell’unico italiano tra i giudici della Corte Europea dei Diritti dell’Uomo.

Durante il dibattito è stato fatto notare che l’obbligo di esporre il crocifisso a scuola è stato previsto in epoca fascista (1924 e 1928) e come è noto a La Russa parte un embolo quando sente parlare di fascismo…

La Russa sgrida il conduttore per l’eccessivo spazio gentilmente concesso ai maledetti non credenti (“E’ una Rai insopportabile!“) e conclude con delle soavi parole dedicate a chi non gradisce l’imposizione dei simboli religiosi nella scuola laica: “Possono morire!

Al posto del crocifisso

Il devoto ministro dell’istruzione, tale Mariastella Gelmini, vuole mantenere in ogni aula scolastica un “simbolo della nostra tradizione“.

Per continuare ad esporre orgogliosamente un simbolo della tradizione italica, evitando ulteriori scazzi con l’Europa laicista, relativista, nichilista, basterebbe semplicemente adottare un simbolo diverso:

piscuo

Paradossale

Ecco le prime sgangherate reazioni cattoliche alla decisione della Corte Europea dei Diritti dell’Uomo sulla presenza dei crocifissi nelle aule scolastiche:

Seguono le pacate riflessioni di Filippo Facci:


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