Posts Tagged 'laicità'

Don Mario Pieracci vs Adele Orioli

L’aggressivo don Mario Pieracci, secondo cui gli atei non devono dare fastidio alla religione, si scontra per l’ennesima volta con la soave Adele Orioli dell’UAAR:

Il giudice Luigi Tosti e la pera metallica

Ogni volta che da Sposini (quello che mangiava il pollo durante il telegiornale) si parla di crocifissi ne succedono di tutti i colori.

La tranquillità delle casalinghe italiane sintonizzate sul primo canale è stata turbata dallo scoppiettante giudice Luigi Tosti che improvvisamente ha estratto dalla tasca una pera metallica,  ovvero uno strumento di tortura medievale che veniva inserito nell’orifizio anale o vaginale:

Poi il mite don Mario Pieracci ha spiegato come sia normale imbrattare i muri degli atei che polemizzano per la presenza del crocifisso nelle aule scolastiche, essendo una forma di espressione…

Nuova telerissa UAAR

Anno nuovo, nuova telerissa.

Stavolta si parlava della polemica sulla  suora che insegna italiano in una scuola pubblica. In rappresentanza dell’UAAR si è immolata Adele Orioli, vittima degli insulti di Vittorio Sgarbi (“zucche vuote“) e del prete di turno (“ignorante come una capra“, citando Sgarbi). Per la cronaca il leghista Borghezio si è trattenuto più del solito, un vero miracolo.

La quiete dopo la tempesta.

La telerissa è stata interrotta da un servizio a dir poco grottesco su una scuola siciliana che contiene più simboli religiosi di una cattedrale (crocifissi, immagini, altarino, presepe, orologio di Padre Pio), eppure la polizia municipale ha contestato l’assenza di un crocifisso nell’ufficio della preside.

Vittorio Sgarbi si è calmato, ammaliato da Adele Orioli che con il suo soave sorriso è riuscita a respingere tutte le frecciate avvelenate.

Il prete invece non ha subito il fascino dell’UAAR e ha continuato imperterrito ad attaccare su tutti i fronti, dallo sbattezzo fino al sito UAAR, in cui a suo dire non si parla abbastanza di islam e non si toccano mai gli ebrei (critica assurda che conosco bene pure io…)

Infine Paola Concia ha fornito la sua solita dose di aria fritta, cerchiobottismo e laicismo inclusivo, scontrandosi con il leghista Borghezio sull’islam (che non era oggetto del dibattito).

Come sono buoni i cattolici

Anche nel contenitore domenicale di Canale5, culla del puro trash televisivo (sia benedetto San Silvio da Arcore!), si è discusso (se così si può dire) della vicenda dei crocifissi.

Cominciamo con l’intervista al padre ateo che assieme alla moglie si sono battuti per ottenere uno straccio di laicità nella scuola pubblica:

Segue la testimonianza del figlio, che racconta di insulti e minacce a causa delle iniziative della famiglia. Poi parla il sindago leghista di Cittadella, che ha consigliato di togliere la residenza alla famiglia e ha polemicamente annunciato dei manifesti con le facce della famiglia e con la scritta “wanted”. L’unica che si indigna è la passionaria Parietti:

La paladina della Costituzione Alba Parietti perde giustamente la pazienza e si scaglia contro gli integralisti cattolici presenti, ovvero Meluzzi e Santanché,  ospiti fissi di Canale5 :

La tesoriera dell’UAAR, Isabella Cazzoli, viene continuamente interrotta e insultata mentre tenta di esprimere la sua opinione. Lo scatenato Sgarbi si arrampica sugli specchi con citazioni e paragoni a sproposito:

Pure il pacato giudice Luigi Tosti deve subire i furibondi attacchi e insulti dei devoti cattolici, beccandosi del cialtrone e fannullone:

Il dibattito si conclude con una noiosa guerra di religione tra cristianesimo e islam, che mi rifiuto di documentare.

Il Partito delle Manette vuole il crocifisso a scuola

marco-travaglio

Il cattolico Marco Travaglio scrive sulla prima pagina del quotidiano giustizialista Il Fatto Quotidiano:

Dipendesse da me, il crocifisso resterebbe appeso nelle scuole.

Seguono le solite badilate di letame contro i “tromboni di destra, centro, sinistra” (Italia dei Valori esclusa, ça va sans dire) con pacate espressioni tipo “fanno schifo”, “fa pena” e “fa ribrezzo”. Non si salvano nemmeno i chierici e il Vaticano.

Travaglio in buona sostanza vuole dimostrare di essere un illuminato, un puro, l’unico a non essere un ipocrita. Contemporaneamente, difende la presenza di un simbolo religioso in un ambiente laico, arrampicandosi sugli specchi e giungendo a definire il crocifisso “immagine di laicità”. Genitori, insegnanti e ragazzi che non lo capiscono sono “ignorantissimi” (secondo Travaglio).

Anche un amichetto di Travaglio, il cattolico Tonino Di Pietro da Montenero di Bisaccia, si scaglia contro la sentenza della Corte Europea:

Laicità e laicismo

Segnalo un dibattito visibile sul sito di Repubblica a cui ha partecipato il sempre ottimo Massimo Teodori.

Escrementi satanici

Nuova puntata del Livio Fanzaga Show in occasione della decisione della Corte Europea dei Diritti dell’Uomo sulla esposizione del crocifisso nelle aule scolastiche.

Chi ha lo stomaco forte può ascoltarsi per intero il commento alla stampa del pio Livio, dedicato al fatto del giorno.

Nel video seguente vengono riassunti alcuni concetti del direttore di Radio Maria, ovvero:

  • l’Europa è in mano ai poteri forti massonici, anticristiani, laicisti, relativisti, nichilisti
  • dietro a chi osa opporsi alle imposizioni cattoliche c’è sempre qualche gruppetto di forsennati, come nel caso Englaro
  • i 7 giudici della Corte Europea sono degli stoccafissi
  • occorre “fare pulizia” degli escrementi satanici
  • un esempio di “pulizia divina” è la distruzione di Gerusalemme, ovvero la punizione degli ebrei che hanno preferito Barabba a Cristo

scarica il video

La Russa scatenato

Premessa: è appena terminato un dibattito sulla presenza del crocifisso nelle scuole. Tra gli ospiti erano presenti Piergiorgio Odifreddi, Raffaele Carcano (UAAR) e il professore Franco Coppoli (sospeso dall’insegnamento per aver rimosso il crocifisso durante le sue ore). Inoltre era presente il devoto Buttiglione e un prete che ironizzava sul cognome di origine russa dell’unico italiano tra i giudici della Corte Europea dei Diritti dell’Uomo.

Durante il dibattito è stato fatto notare che l’obbligo di esporre il crocifisso a scuola è stato previsto in epoca fascista (1924 e 1928) e come è noto a La Russa parte un embolo quando sente parlare di fascismo…

La Russa sgrida il conduttore per l’eccessivo spazio gentilmente concesso ai maledetti non credenti (“E’ una Rai insopportabile!“) e conclude con delle soavi parole dedicate a chi non gradisce l’imposizione dei simboli religiosi nella scuola laica: “Possono morire!

Al posto del crocifisso

Il devoto ministro dell’istruzione, tale Mariastella Gelmini, vuole mantenere in ogni aula scolastica un “simbolo della nostra tradizione“.

Per continuare ad esporre orgogliosamente un simbolo della tradizione italica, evitando ulteriori scazzi con l’Europa laicista, relativista, nichilista, basterebbe semplicemente adottare un simbolo diverso:

piscuo


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